La domenica è il mio giorno preferito. Il tempo sembra scorrere più lento.
Il caffè al mattino ha tutto un altro sapore.
Soprattutto quando fuori soffia il maestrale.
Il maestrale soffia forte. Mi affascina la sua potenza.
La potenza con cui infrange le onde sugli scogli. Con cui piega i rami degli alberi. E con cui ti entra dentro.
Il maestrale mi libera la mente.
Se solo glielo lascio fare, il maestrale porta via con sé tutti i pensieri. E fa il vuoto.
Quel vuoto che mi fa stare bene. Perché mi riempie di risposte. Più di quanto io cerchi di fare da sola.
Adoro passeggiare la domenica mattina. Presto. Quando le strade sono silenziose.
Quando si incontrano solo i gatti. I gatti del paese. Certi di trovare qualcosa che un passante ha lasciato loro la sera prima. Senza pensarci.
Quando la gente cammina silenziosa. E si ascoltano solo i passi.
Quando l'orologio rintocca ogni ora. Un'esortazione ad apprezzare ogni secondo che passa.
Che poi quando soffia il maestrale la gente cammina più veloce. O si ferma in un bar. A bere qualcosa di caldo. Ristoro temporaneo prima di uscire di nuovo allo scoperto.
Il maestrale ti spinge. Ti esorta. A non fermarti mai. Ad accelerare il passo.
Quando soffia il maestrale non puoi esitare. Non puoi non sapere da che parte andare.
Devi avere le idee chiare.
Una splendida metafora di vita. Un'esortazione a lanciarsi. A spiccare il volo. Anche quando non sappiamo se ci sarà una rete a proteggerci se cadiamo. Ma tanto, se voliamo per inseguire un sogno, non rischiamo mai di farci male. Perché anche se inciampiamo, siamo sempre un passo più vicini alla nostra meta.
E certo nelle fredde giornate di maestrale a volte sentiamo il freddo entrarci nelle ossa. E non è una sensazione piacevole. Ma poi all'improvviso arriva un raggio di sole. Inaspettato. Timido. Passeggero. Tra due nuvole che corrono veloci.
Sono pochi attimi. Quelli che bastano per trovare pace. E ripartire.
Love
Starlight
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