In questi giorni mi è capitato di pensare alla parola abbandono.
Senza alcun motivo in particolare.
O forse perché ho abbando un sentiero che avevo battuto per anni.
Certo, deve essere stato quello il motivo.
Così ho riflettuto sulle conseguenze che un abbandono può causare.
Ci destabilizza. Ci toglie punti di riferimento. Ci genera dubbi ed incertezze.
Accade quando qualcuno che è stato al nostro fianco ad un certo punto decide di prendere una strada diversa.
Accade quando abbandoniamo una situazione a cui eravamo abituati.
Ad ogni modo, il risultato è sempre lo stesso.
Improvvisamente ci ritroviamo al di fuori della nostra "confort zone".
Di quell'area familiare in cui potremmo muoverci ad occhi chiusi. Perché sappiamo cosa abbiamo.
Sappiamo su cosa poter far affidamento e su cosa no. Conosciamo il risultato di ogni nostra azione.
Quando tutto questo viene meno, un senso di smarrimento si insinua dentro di noi.
E possiamo scegliere. Di cedere alla paura dell'ignoto. O di lasciarci inebriare dal candore di quel pezzo di carta bianca.
Tutto da scrivere. Tutto da creare.
E così all'improvviso mi è venuto in mente, che il verbo abbandonare, ha un suo equivalente riflessivo. Abbandonarsi.
Abbandonarsi. Nel senso di lasciarsi andare. Nel senso di abbassare la guardia protettiva che automaticamente tiriamo su quando abbiamo paura.
Abbandonarsi. Nel senso di fidarsi. Nel senso di "sapere" che tanto non può accaderci nulla di male. Che comunque andrà, alla fine avremo imparato qualcosa.
Perché dopotutto, non mi stanco mai di ripeterlo a me stessa, nulla accade per caso.
Anche quello che sulle prime non ci sembra affatto avere alcun senso.
Abbandonarsi richiede forza. Coraggio.
Abbandonarsi richiede convinzione. Determinazione.
Perché la paura è sempre pronta ad insinuarsi nei nostri pensieri.
Perché il timore di non sapere come andrà a finire, talvolte è così forte da piegarci.
Ma quando tutto sembra perduto, all'improvviso è come se la stanchezza mentale ci sopraffacesse.
E allora 'abbandonarsi' diventa quasi naturale.
Ed è in quel momento che si crea uno spazio, all'interno del quale i miracoli possono accadere.
Quello spazio in cui tutto diventa possibile. In cui non ci sono più limiti. E restrizioni.
Semplicemente perché la nostra mente, affaticata, smette di vederne.
E allora guardiamo all'indietro. Capiamo che un abbandono è sempre un'opportunità.
Un'opportunità di abbandonarsi a qualcosa di più grande e meraviglioso che può finalmente farsi strada.
Basta non cercarlo. Basta non essere ossessionati dal dare sempre un senso a tutto.
Basta fidarsi. E saper ascoltare. Le noti ammalianti di coincidenze. Eventi fortuiti. Che possono letteralmente lasciarci senza parole. Per lo stupore che creano in noi.
Perché a volte è meraviglioso rimanere a bocca aperta, senza parole....
Love
Starlight
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