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giovedì 5 dicembre 2013

Muri

Chi ha corso una maratona sa di cosa parlo.
Il muro è quel momento in cui il corpo, attorno al 35mo chilometro, va in tilt. 
Perché ha consumato le riserve di carboidrati. Perché non è più in grado di processare i grassi.
E deve dunque cominciare a bruciare proteine per evitare lo shut down. Qualcosa di profondamente innaturale.

In altre parole, il muro è una forma di difesa del nostro corpo.
Il nostro corpo vuole difendersi da una minaccia percepita. Una minaccia alla sua sopravvivenza.
Così erge delle barriere. 
Le gambe improvvisamente si irrigidiscono. I pensieri si fanno confusi. E sembra impossibile riuscire a continuare a correre.

Anche in quella meravigliosa maratona che è la vita a volte ci ritroviamo davanti a quel muro.
Quando ci sembra che abbiamo dato fondo a tutte le nostre riserve. E l'unica soluzione ci sembra arrenderci. Abbandonarci al flusso degli eventi. 
Succede quando ci sembra che nulla  vada nella direzione in cui vorremmo le cose andassero. Quando i nostri sogni non si avverano. O le cose ci sembrano sfuggire di mano.

Quando si corre una maratona, molti atleti sopperiscono al muro. Non riescono a proseguire e abbandonano la gara. Altri invece procedono. 
La differenza tra i primi e i secondi, è che questi ultimi ci credono. Non si danno per vinti.
Continuano a ripetersi che possono farcela. Continuano ad avere fisso nella loro mente la linea del traguardo e vedono se stessi tagliarla. Non si rassegnano all'idea che il loro corpo possa cedere. Che le loro gambe possano decidere di fermarsi.

Ma soprattutto ci credono con il cuore. Sanno, oltre ogni ragionevole dubbio, che ce la faranno. Sanno di possedere riserve di energia inesplorate. Riserve di volontà. Di determinazione e persistenza, che altrimenti non avrebbero mai scoperto di avere.

La differenza, per coloro che superano il muro, è che non vivono quel momento di empasse come un problema. Non si lamentano. Non danno colpe e, soprattutto, non giudicano se stessi per un momento di debolezza. 
Al contrario, vivono quel momento come un'opportunità. 
Un'occasione unica di scoprire una forza che si rivelerà utile in futuro. 
Un'occasione imprendibile per avere più fiducia in se stessi.
L'occasione di scoprire un aspetto del loro modo di essere che li condurrà verso nuovi traguardi.

La differenza è che, anche dinanzi al presentarsi di una difficoltà evidente, hanno fiducia. 
Fiducia che la soluzione esista. Che quel momento di sofferenza passerà.
E quando meno se l'aspettano. Quando tutto sembrava perduto, improvvisamente un nuovo guizzo d'energia arriverà. Pian piano le gambe torneranno ad essere forti. I pensieri si faranno più chiari. Il respiro ritornerà regolare. 


E finalmente, taglieranno la linea del traguardo. Stremati, affaticati, doloranti…ma felici. Felici di non aver mollato. Felici di averci creduto.

Love 

Starlight

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