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sabato 2 novembre 2013

Leggere o scrivere?

Proust diceva: "Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico, che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso".

È proprio così. Quello che leggiamo, quello che ascoltiamo, quello che guardiamo, insomma, tutto quello di cui diventiamo consapevoli, non è altro che lo specchio di noi stessi.

A volte capita di leggere un libro e appassionarci alla trama.
Altre volte invece proprio non riusciamo a sfogliare le pagine e lasciarci catturare dalle parole.
Ma non è quello che è scritto quello a cui reagiamo.
Bensì a quella parte di noi a cui il libro o la lettura ci stanno dando l'opportunità di avvicinarci.

E così, quando immersi nella lettura, ci immedesimiamo nella storia del protagonista di un libro, stiamo lasciando esprimere quella parte di noi. Quando soffriamo con la donna abbandonata, con il marito ferito o l'amica tradita, in realtà non vediamo altro che la proiezione di noi.

Quando invece critichiamo o esprimiamo giudizi sul protagonista di un libro, in realtà stiamo cercando di resistere ad una parte della nostra personalità che non ci fa stare bene. E tanto più mettiamo energia a criticarlo aspramente, a non condividerne il punto di vista o le azioni, tanto più diamo espressione a quella parte di noi.

E come in un libro, anche nella vita di tutti i giorni, è così. Perché siamo un po' tutti protagonisti di un libro. Di una storia. La storia della nostra vita. Ma la scoperta meravigliosa consiste nel realizzare che l'autore di quella storia siamo noi.

L'ineluttabilità del fato a cui a volte decidiamo di cedere non esiste.
Non importa quanto infelice o triste la storia sia stata fino al capitolo che stiamo leggendo in questo momento. La cosa meravigliosa è che in ogni istante possiamo cambiare il finale del libro. È come se l'inchiostro dalle pagine successive improvvisamente fosse scomparso. Abbiamo solo pagine meravigliosamente bianche, vuote.


E siamo seduti a quel tavolo, con tante pagine da scrivere. Un pennino. E un calamaio. Pieno di inchiostro. I nostri sogni. In cui intingere il pennino per cominciare a scrivere.

Buona scrittura

Love

Starlight


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