Pagine

martedì 19 novembre 2013

Angeli custodi

Ricordo con dolcezza quando da piccola credevo all'angelo custode.
Nella mia mente di bambina chissà cosa immaginavo. Un signore grande. Grandissimo. Con un paio di ali bianche meravigliose che passava il tempo a seguirmi. Senza mai perdermi d'occhio.
A volte, quando ero spaventata, o dovevo superare una prova, mi voltavo e con lo sguardo cercavo un segno. Qualcosa che mi facesse capire che non ero sola.

Poi con il tempo devo aver smesso di crederci.
Mi sembravano fantasie da bambini.
Ma devo ammettere che l'idea confortante di sapere che potevo sempre contare su qualcuno mi mancava.
Non che avessi mai avuto segni tangibili della sua presenza, ma il solo pensiero mi rassicurava. O forse, allontanava le paure, e mi faceva credere in me stessa.

È strano. Ma è meravigliosamente bella la sensazione di sapere che c'è sempre una mano tesa, pronta a prendere la tua se cadi, se inciampi, o se semplicemente, hai bisogno di condividere un successo, o un insuccesso. Anche se non possiamo sentirla, toccarla. Basta saperlo.
E poi a volte, quando ci sembra che tutto sia perduto, improvvisamente quella mano sopraggiunge.


Con il tempo ho riscoperto la gioia di sapere che l'angelo custode non è un'invenzione della fervida creatività infantile. Neppure un'invenzione materna per tenere a bada i bambini vivaci.
Gli angeli custodi esistono davvero. Solo prendono le forme più diverse. Ci sussurrano parole attraverso luoghi, persone, cose, messaggi.

Sotto forma di un passante che all'improvviso ci dona un sorriso. O di un estraneo gentile che ci saluta con calore. O una vecchia amica che non sentivamo da tempo che all'improvviso ci manda un messaggio. O una persona che quando meno te l'aspetti attraversa la strada. Non ci fai molto caso sulle prime. Poi un incrocio di sguardi. E semplicemente sai, non servono parole.

Love

Starlight

Nessun commento:

Posta un commento