Ad essere onesta non mi è mai piaciuto cadere!
Perché quando sei una "miss perfettina" vuoi sempre essere in controllo della situazione, sapere esattamente e in ogni momento cosa fare, come e quando farlo, per fare in modo che tutto vada sempre come vogliamo. Che fatica!
Forse qualcuno si riconoscerà in questa descrizione, qualcuno invece penserà che io fossi matta. In entrambi i casi, credo sappiate di cosa parlo.
Era stressante e faticoso, ma soprattutto praticamente impossibile riuscire a controllare tutto. Perché puoi controllare in maniera ossessiva-compulsiva quello che fai tu, ma non il mondo intero e soprattutto gli altri. E quindi il mio ideale di "cosa fosse giusto e perfetto per me" mi teneva prigioniera di un mondo di aspettative su come la mia vita dovesse andare. In bocca al lupo...
E così quando una bella mattina mi è cascata una tegola sulla testa (fortunatamente in senso figurato...anche se credetemi, faceva male come una tegola vera!) e ho scoperto che la mia vita non sarebbe andata come avevo meticolosamente pianificato...diciamo che non è stato un bel risveglio.
E così sono caduta anche io assieme alla famosa tegola!
Da brava "miss perfettina" ho cominciato subito una minuziosa opera di analisi. Ore ed ore, giornate e giornate, ad analizzare cosa fosse andato storto. Dove avevo sbagliato, cosa avrei dovuto fare diversamente e cosa non avrei dovuto fare. Inutile dire che dopo qualche giorno ero stremata, consumata dalle domande che, per quanto molto specifiche, non trovavano risposta. Le ferite facevano sempre più male e la mancanza di risposte anche di più.
Ad un certo punto mi sono arresa. Si, mi sono arresa all'evidenza!
Devo ammettere che la "miss perfettina" dentro di me mi guardava con occhi di disappunto e orrore.
Ma non riuscivo più a sostenere quella parte.
E cosi, mi sono stesa sotto un cielo pieno di stelle e ho lasciato andare, tutto, le emozioni, i pensieri, la smania di controllo. Non mi importava più di trovare risposte, né cercare di trovare soluzioni.
Mi sentivo così piccola davanti a quell'immensa distesa buia costellata di puntini luminosi.
Pian piano, un senso di indescrivibile pace si è fatto avanti. Una pace che onestamente non avevo mai provato prima. Era quasi inebriante, invitante...e devo essermi addormentata.
E il sogno più bello che io avessi mai fatto, ha avuto inizio. Il sogno della mia vita.
Una vita in cui non serve affannarsi a cercare di fare andare le cose nel verso che vogliamo, a cercare di piegare il mondo intero alla nostra volontà. Una vita in cui, nulla succede per caso. Neanche le cose che ci fanno soffrire. E anzi sono quelle, le occasioni in cui impariamo di più, in cui all'improvviso diventa chiaro perché siano successe. Perché avevamo una lezione importante da imparare. Era come se tutti i pezzetti del puzzle, che avevo faticato tanto a mettere assieme, come per magia, si incastrassero perfettamente.
E al senso di pace, si è aggiunta una profonda sensazione di fiducia in qualcosa di più grande di me.
All'improvviso sapevo, senza ombra di dubbio, che non ero sola. E non lo ero mai stata. Solo, ero troppo presa a fare tutto da me, che non me ne ero mai resa conto.
Sapevo che tutto quello che dovevo fare era guardarmi attorno, osservare quello che mi accadeva e accettarlo per quello che era, fidandomi che era la cosa migliore per me in quel preciso momento.
Smettere di farmi domande e semplicemente...vivere.
Così mi sono aggrappata a qualcuna di quelle stelle, come un bimbo a dei palloncini, e mi sono lasciata trasportare...che tanto loro sanno dove portarmi.
Love
Starlight
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